Subaru Impreza WRX STi - Mitsubishi Lancer EVO IX
Introduzione
Siete
disposti ad essere al centro dell’attenzione ogni volta che vi sedete
al posto di guida? Sognate di trasformare il noioso percorso casa
ufficio
in una sorta di mini prova speciale? Amate gli scatti brucianti? Se
le risposte sono affermative e staccare un assegno da più di
40.000
euro per voi non rappresenta un problema, le repliche delle
più
assidue protagoniste dei campionati Rally sono le vetture che fanno per
voi.
A
questo punto scegliere tra l’erogazione rabbiosa del 4 cilindri
Mitsubishi
e la coppia del boxer Subaru intorno ai 4.000 giri, oppure tra la
reattività
dell’assetto della Lancer e l’equilibrio di quello della Subaru
è
solo una questione di gusti. Certo è che per gli amanti della guida
sportiva,
le protagoniste di questo confronto rappresentano quanto di meglio offra
il mercato, soprattutto considerando i prezzi ben più elevati di
eventuali
alternative dalle potenze e prestazioni comparabili.
Linea e interni
Se
insomma desiderate passare inosservati rivolgetevi altrove,
perché Mitsubishi
Lancer Evolution IX e Subaru Impreza STI non fanno proprio nulla per nascondere
le prestazioni di cui sono capaci. Spoiler, alettoni, prese e
sfoghi
d’aria disseminati ovunque caratterizzano infatti l’estetica di due
vetture
a cui mancherebbero solo sponsor e cinture di sicurezza a 6 punti per
schierarsi al via di una gara.
L’abitacolo
è invece dominato da sedili avvolgenti, volanti sportivi a 3 razze e
pedaliere
in alluminio, mentre per il resto le rally replica di questo confronto
riprendono gran parte degli elementi delle vetture da cui derivano, ad
eccezione del pomello del cambio, della grafica del quadro strumenti e
dei comandi per modificare la taratura del differenziale a controllo
elettronico,
nel caso della Subaru anche del tasto per ottimizzare il rendimento
dell’intercooler
attraverso un getto d’acqua nebulizzato per rinfrescare
lo stesso.
Su
entrambe le vetture è facile trovare presto la migliore
posizione di
guida, nonostante il volante un po’ più verticale e dal
minore diametro
della Lancer renda l’assetto più sportivo, con la corta leva del
cambio
in posizione ideale e una buona visibilità che, come sulla Impreza, rende
facili anche le manovre nonostante diametri di sterzata piuttosto
elevati.
Spaziose anche nella zona posteriore dell’abitacolo, le due vetture
offrono
ampia libertà di movimento grazie ai padiglioni ben sviluppati in altezza
e in virtù delle generose dimensioni esterne, così come i vani
bagagli
vantano forme regolari che consentono di stivare borse e valige per un
volume di circa 400 litri.
L’essenzialità
della plancia consente di individuare in brevissimo tempo i comandi che
servono durante la guida, con l’unica eccezione della radio della
Mitsubishi,
un po’ meno intuitiva da utilizzare rispetto a quella della rivale, la
cui unica stranezza consiste nella regolazione del volume demandata al
pomello di destra e la sintonizzazione delle stazioni a quello a sinistra
del guidatore.
Tecnica
La
prima differenza nella meccanica delle due vetture emerge dai motori:
entrambi a 4 cilindri, ma contrapposti per il 2.457 cc della Subaru, in
linea invece per quanto riguarda il 1.997 cc Mitsubishi. Rispetto alla
precedente Lancer Evolution VIII la potenza massima è cresciuta da 265
a 280 Cv grazie soprattutto al sistema di distribuzione a fasatura variabile
MIVEC (Mitsubishi Innovative Valve timing and Electronic
Control).
Ai
bassi regimi viene ritardata l’apertura delle valvole di aspirazione per
favorire l’erogazione della coppia e ridurre le emissioni, mentre dai
regimi medio alti viene la fasatura viene modificata per favorire
l’allungo
del motore, con un sistema che effettua la variazione sfruttando la pressione
dell’olio motore.Rivisto anche il turbocompressore per garantire
una
maggiore prontezza di risposta ai bassi regimi, mentre la testata adotta
passaggi dell’acqua maggiorati, nel collettore di aspirazione sono stati
aggiunti sensori di temperatura e pressione per una migliore regolazione
dell’anticipo di accensione e un dosaggio più preciso della
miscela aria/benzina,
i pistoni sono rinforzati e montano 2 segmenti anziché 3 e la pompa della
benzina assicura una portata maggiore del 7%.
La
cilindrata del 4 cilindri boxer Subaru è invece passata da 1.994 a 2.457
cc, anche in questo caso la potenza è cresciuta da 265 a 280
Cv,
il sistema di distribuzione dispone sempre di variatore di fase per gli
alberi a camme di aspirazione per migliorare l’erogazione della coppia
e rispondere alla normativa Euro 4 sulle emissioni. Molto simile invece
il sistema di trazione integrale permanente delle due vetture, con differenziale
centrale gestito elettronicamente per modificare la ripartizione della
coppia tra avantreno e retrotreno in funzione del fondo stradale e dello
stile di guida. Rispetto al modello precedente, la Subaru si differenzia
per la diversa ripartizione in condizioni standard, ora del 41%-59% tra
avantreno e retrotreno contro il precedente 35%-65%, mentre il vecchio
differenziale a giunto viscoso della Mitsubishi è stato sostituito da
una
frizione idraulica a dischi multipli che può trasferire una
quantità massima
di coppia di circa 3 volte superiore, così come il differenziale
anteriore
è di tipo autobloccante anziché libero come in precedenza.
Se
il cambio della Lancer è passato da 5 a 6 rapporti, quello della Impreza,
sempre a 6 rapporti, presenta ingranaggi e leveraggi dalla maggiore resistenza,
oltre a doppi e tripli coni di sincronizzazione rivestiti in carbonio.
Modificato anche l’assetto della Impreza, mentre la Lancer, oltre ai nuovi
ammortizzatori Bilstein, utilizza barre antintrusione nelle porte in alluminio,
materiale utilizzato anche per il tetto, riducendo così di 4 kg il
peso.
Dischi dei freni autoventilanti con pinze a 4 pistoncini anteriori e 2
posteriori accomunano le 4x4 giapponesi, entrambe equipaggiate con
sistema antibloccaggio Abs Sport dotato di un sensore di accelerazione
laterale che modifica la forza frenante tra le ruote interne e quelle esterne
rispetto alla curva per assicurare la massima stabilità durante le
decelerazioni
a ruote sterzate. La dotazione sicurezza prevede invece solo gli air bag
frontali per la Mitsubishi, mentre la Subaru offre anche quelli laterali,
che si aggiungono alle barre antintrusione nelle porte.
In pista
I dati di potenza, il sistema di trazione
e l’impianto frenante delle due sfidanti sono molto simili, ma alla guida
le sorprese non mancano. A partire dall’erogazione del motore, più
progressivo
e pieno ai regimi medio bassi sulla Subaru, un po’ meno lineare invece
sulla Lancer, dalla minore spinta fino a circa 4.000 giri a cui
segue una brusca salita della coppia che, unita ai rapporti molto ravvicinati
del cambio, rende le accelerazioni a dir poco entusiasmanti.
L’Impreza
riesce comunque a tenere il passo grazie alla maggiore coppia del motore
avvertibile soprattutto immediatamente dopo i cambi di marcia, fattore
che assicura progressioni altrettanto soddisfacenti nonostante i rapporti
più lungi del cambio. Un 6 marce molto preciso ma altrettanto contrastato
che richiede una certa decisione nei passaggi da un rapporto
all’altro,
al contrario della trasmissione della Lancer, che permette manovre più
rapide senza manifestare rifiuti neppure in condizioni limite. Poi
viene lo sterzo, preciso e progressivo in entrambi i
casi,
ma più rapido nella risposta sulla Mitsubishi, al punto da richiedere
manovre
misurate alle velocità più alte, situazione in cui il retrotreno
risulta
inoltre più sensibile al rilascio del gas in appoggio nel confronto con
la Subaru.
Più
sottosterzante in ingresso di curva, un po’ meno reattiva nei
trasferimenti
di carico nonostante la tecnica rallistica del pendolo possa essere sfruttata
ad hoc per far partire la coda in impostazione di curva e provocare un
sovrasterzo facilmente controllabile grazie all’immediato
trasferimento
della coppia alle ruote anteriori non appena le posteriori iniziano a perdere
aderenza. L’unica accortezza in questi casi è quella di
impugnare
saldamente il volante per contrastarne le brusche reazioni sotto coppia.
Trazione elevatissima quindi sia per Lancer sia per Impreza, a proprio
agio soprattutto sui fondi più scivolosi, tanto che sul bagnato,
è possibile
dare libero sfogo a tutta la potenza anche in uscita dai tornanti e dalle
curve più strette, naturalmente dopo aver considerato un sottosterzo
più
marcato in inserimento e lungo tutta la traiettoria impostata.
Le
velocità che si raggiungono in breve tempo sono di conseguenza
elevatissime,
comunque presto contrastate da impianti frenanti molto efficaci: quello
della Subaru però, oltre a garantire spazi di arresto più
contenuti a tutte
le velocità, evidenzia una modulabilità leggermente migliore
nell’uso
più spinto, dato che il servofreno è tarato in modo da richiedere
sempre
una sensibile pressione sul pedale per garantire la giusta sensibilità
a qualsiasi andatura. Quasi superfluo infine parlare di confort di
marcia e consumi, con il primo aspetto influenzato dalla taratura molto
rigida delle sospensioni, dai pneumatici ribassati e dall’isolamento
acustico
dell’abitacolo limitato al minimo indispensabile, mentre le percorrenze
sono accettabili solo rispettando i limiti di velocità nella marcia
autostradale,
quando si raggiungono punte superiori agli 8 km/litro contro i 5-6 km/litro
percorsi in condizioni di guida più consone all’impostazione di
vetture
con simili caratteristiche e prestazioni.