F1, il Mondiale si decide in Brasile
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Sarà combattuto fino all’ultima gara il Campionato del Mondo di Formula 1, che ad Austin nel suo diciannovesimo round ha visto il successo della McLaren di Lewis Hamilton sulla Red Bull del favorito al titolo Sebastian Vettel e sulla Ferrari del suo diretto inseguitore Fernando Alonso. Partito dalla settima posizione della griglia di partenza, Alonso ha saputo guadagnare tre posizioni alla prima imprevedibile curva del tracciato texano, e poi gestire la corsa concludendo sul terzo gradino del podio, davanti al compagno di squadra Felipe Massa, giunto quarto, e finendo a tredici lunghezze dal leader della classifica.
Sono ventisette dunque i punti all’attivo della Scuderia Ferrari nel Gran Premio degli USA, frutto del terzo posto di Fernando Alonso e del quarto di Felipe Massa. Quello di ieri è stato il dodicesimo piazzamento sul podio stagionale di Fernando, il tredicesimo della squadra. Il pilota spagnolo ha visto risalire a tredici le lunghezze di svantaggio dal primo mentre Felipe, con il nono piazzamento a punti consecutivo (tredici nella stagione), ha consolidato la sua settima posizione. Si sono ridotti a quattordici i punti di vantaggio della Ferrari sulla terza in classifica nel campionato Costruttori, con la vetta distante 73 lunghezze.
Per Alonso “..è stato un podio insperato, arrivato al termine di un fine settimana particolarmente difficile. Non avevamo il passo per essere all’altezza della Red Bull e della McLaren e perdere solamente tre punti rispetto a Vettel è, nei fatti, un bel regalo. Poteva andare molto peggio e, invece, arriveremo a San Paolo del Brasile con la possibilità di giocarci fino in fondo le nostre chance. Sulla carta non sono tante, forse il 25%, ma dentro di me sento che sono molte di più. Ad Interlagos può succedere di tutto e abbiamo visto anche oggi quanto l’affidabilità sia importante, no? Poi c’è l’incognita pioggia: una gara sul bagnato può essere molto rischiosa e noi sicuramente non abbiamo nulla da perdere. E’ chiaro che sull’asciutto e con una gara regolare ci si può aspettare una Red Bull davanti a tutti e noi in terza o quarta fila quindi quante più incognite ci saranno meglio sarà per noi.
La scelta relativa al cambio di Felipe? E’ una decisione della squadra di cui sono fiero, soprattutto per il fatto che è stata detta la verità: non credo che tutti in questo ambiente possano dire la stessa cosa… Lo scatto è stato molto buono così come la prima curva: in questa seconda parte della stagione abbiamo recuperato tante posizioni proprio nelle prime centinaia di metri. Poi avevamo un buon ritmo per il podio ma non per lottare con i primi due. Il pit-stop non è stato perfetto, forse per la prima volta in questa stagione: vorrà dire che la perfezione la terremo per le soste ai box di domenica prossima, anzi per tutta la gara! Felipe è stato fantastico per tutto il weekend, più veloce di me in tutte e tre le sessioni della qualifica: abbiamo bisogno che lui sia in questa forma anche ad Interlagos, anche perché avremo degli avversari fortissimi. C’è bisogno di una squadra unita se vogliamo vincere!”
Per il verdetto finale occorrerà dunque attendere il prossimo fine settimana, per l’ultimo atto in programma sul circuito paulista di Interlagos.
La gara...
Sulla griglia di partenza Fernando veniva promosso in settima posizione dopo la decisione tattica presa dal team di rompere un sigillo FIA sulla trasmissione della monoposto di Felipe prima della gara. Un gesto equivalente alla sostituzione della trasmissione, e che comporta quindi una penalità di cinque posizioni in griglia. Con questa decisione, perfettamente legale, il pilota brasiliano si è generosamente sacrificato per il bene della squadra, permettendo al compagno di aumentare le proprie possibilità mondiali partendo una posizione avanti e dalla parte pulita della pista, destinata a essere un grande vantaggio su questo asfalto nuovo e molto scivoloso.
Con le difficoltà nel far andare in temperature le gomme, gran parte dello schieramento decideva di partire con la più morbida delle due specifiche Pirelli a disposizione, la Medium. Scegliere il giusto momento per passare alle Hard sarebbe stata una tra le decisioni più importanti di ieri.
Molti duelli andavano in scena a centro gruppo, mentre il giro 10 vedeva Hamilton ridurre il proprio distacco dal leader Vettel a 1,6 secondi. Più indietro di 4,5 secondi Webber, con un vantaggio di 3,4 secondi su Fernando. All’undicesima tornata Felipe superava Di Resta per la settima posizione. Il primo GP al Circuit of the Americas si rivelava una gara capace di entusiasmare il pubblico con duelli ruota a ruota, come l’attacco di Raikkonen ai danni della Force India di Hulkenberg che consentiva al finlandese di conquistare la quinta posizione alle spalle di Fernando. Se i primi quattro erano racchiusi in 10,9 secondi, erano 11,9 i secondi che a sua volta separavano Raikkonen dal ferrarista.
Al 17esimo giro Webber si ritirava, promuovendo Fernando in terza posizione, mentre la tornata successiva Felipe faceva segnare un giro veloce in gara. Al giro 20 Hamilton cambiava gli pneumatici, seguito in pit lane da Fernando. Sfortunatamente c’era un piccolo contrattempo alla ruota posteriore destra della F2012, il che faceva scivolare il pilota della Ferrari in sesta posizione, diventata poi quinta con il rientro ai box di Di Resta.
Al 30esimo passaggio, con 26 giri al termine, Fernando era quarto, a 1,9 secondi da Button che doveva ancora effettuare il cambio gomme. Ricciardo effettuava il pit stop rientrando ai box dalla quinta posizione, il che permetteva a Felipe di ritornare a occupare il sesto posto alle spalle di Raikkonen. Hamilton aumentava la pressione sul leader della corsa, portandosi a 1,6 secondi da Vettel con una serie di giri veloci.
Con Fernando a 30 secondi da Hamilton, senza ombra di dubbio i tifosi ferraristi si trovavano nell’insolita situazione di fare il tifo per un pilota McLaren: se Hamilton avesse relegato Vettel ai 18 punti del secondo posto, invece dei 25 per la vittoria, avrebbe dato una mano alle chance di Fernando in vista di domenica prossima in Brasile. E infatti, al giro 42, Hamilton andava al comando. Se la gara fosse terminata così, Vettel avrebbe esteso il suo vantaggio sul pilota Ferrari di 3 punti, portandolo a un totale di 13. La battaglia importante era in testa, ma il divertimento arrivava dal duello per il quinto posto, con Button che tentava di tutto per sopravanzare Raikkonen, con le monoposto ruota a ruota e incollate l’una all’altra giro dopo giro, fino al 45esimo, quando la McLaren riusciva a passare la Lotus.
Alla 48esima tornata, lo svantaggio di Vettel dal leader era sotto il secondo, e quindi il pilota Red Bull vedeva aumentare le sue possibilità di usare il DRS, ma Hamilton sembrava essere nella condizione di controllare la situazione, portando il suo vantaggio a 1,3 secondi il passaggio successivo. Nei rimanenti otto giri le posizioni non cambiavano, con distacchi stabili.