26 March 2012

Prova: Alfa Romeo MiTo 1.4 Multiair TB QV

La MiTo più potente è reattiva e appagante. Ma da una “Quadrifoglio Verde”, ci saremmo forse aspettati una dose di cattiveria in più…( Video Prova al Banco)

Intro

Clicca e guarda le foto in HD

 

Una compatta sportiva è quanto di più simile a una torta. Dolce, quindi utilizzabile quotidianamente, dal sapore intenso, ovvero appagante qualora si forzi il ritmo, dotata di più strati, vale a dire non troppo assetata di carburante sebbene mossa da un motore con del carattere. Senza dimenticare, ovviamente, la guarnitura, ovvero forte di un look che attragga gli sguardi.

Spesso, però, ciò che rende una torta speciale è la classica ciliegina. Ovvero quel qualcosa di unico, emblematico, quel plus che distingue rispetto alla massa. La MiTo 1.4 Multiair Turbo Quadrifoglio Verde ha tutte le caratteristiche necessarie per essere ottima torta. Ma non la ciliegina. Abbastanza confortevole, forte di una generosa abitabilità anteriore e rifinita con cura, vede le proprie ambizioni sportive intaccate un po’ dalla triade propulsore, sterzo, assetto.

Il 1.4 italiano non delude in quanto a grinta ai bassi e medi regimi, ma manca un po’ di allungo. Un’erogazione più in linea con un td che non con un turbo benzina sportivo. La taratura delle sospensioni Alfa Romeo, lascia spazio all’emergere di un lieve rollio al limite. Ben inteso, la MiTo più potente, supportata da un avantreno preciso e rapido in inserimento, è reattiva e appagante. Ma da una “Quadrifoglio Verde”, ci saremmo forse aspettati una dose di cattiveria in più…

 

In allegato in alto il listino pdf.

Video prova al banco

Il 1.4 Multiair TB brilla per disponibilità di kgm e reattività ai bassi regimi, non per propensione all’allungo. La flessione nella curva di coppia oltre i 2.400 giri/min è scarsamente avvertibile su strada, contrariamente però al marcato calo nella spinta una volta superati i 4.300 giri.

 

Look

Sportiva, ma non estrema. Nemmeno nell’aspetto. A distinguerla dalle altre MiTo concorrono il doppio terminale cromato, i nuovi loghi esterni "Quadrifoglio Verde" in alluminio micro spazzolato con quadrifoglio in rilievo, posizionati sopra gli indicatori di direzione; le calotte degli specchi retrovisori, le cornici dei proiettori e dei fanali e le maniglie proposti con un esclusivo materiale cromo-satinato.

Nuovi sono anche alcuni optional: i cerchi in lega da 18" con trattamento specifico e i sedili sportivi Sabelt con un avvolgente schienale in fibra di carbonio realizzato con l'innovativa tecnologia RTM (Resin Transfer Moulding) che consente di coniugare elevata resistenza meccanica con ridotti ingombri e leggerezza, sul cui tessuto centrale in Alcantara® spicca il logo Alfa Romeo, qui riprodotto in modo assolutamente originale.

 

Interni

Lo spazio a bordo non manca di certo, ma il cuscino della seduta dalle dimensioni “king size” e lo schienale scarsamente profilato non garantiscono un elevato contenimento del corpo nella guida più impegnata. Sulla recente MY 2011 troviamo un nuovo sedile sportivo con parte centrale in Alcantara, dal tatto morbido e vellutato, abbinata a un inedito tessuto estremamente resistente all'usura; un interno aggressivo e fortemente sportivo "totally black"; il dettaglio delle artigianali cuciture bicolore (bianco e verde) su sedili, volante, cuffia e leva freno a mano che esprime al meglio l'anima dell'allestimento. Affascina il rivestimento in trama simile alla fibra di carbonio, così come convincono gli accoppiamenti della carrozzeria. E il bagagliaio? Più che accettabile con 270/950 litri, in linea con Abarth Grande Punto (275/1.030 litri) e nettamente superiori a Mini Cooper S (160/680), ma non da record, dal momento che la Peugeot 207 GTI, in attesa della 208, offre 310/1.195 litri.

Motore

Equipaggia l'esclusiva versione "Quadrifoglio Verde" il più potente motore in gamma, premiato anche da una giuria internazionale come "Best new engine of the year 2010", il 1.4 MultiAir Turbo da 170 CV. Questo valore rappresenta anche il più alto valore mai registrato su una vettura del Biscione. Compatto, leggero è un quattro cilindri da 1368 cc a 16 valvole con turbocompressore a gas di scarico e intercooler. L’unità italiana si avvale della tecnologia Multiair che demanda alle valvole d’aspirazione (2 per cilindro) il dosaggio dell’aria normalmente affidato alla farfalla d’alimentazione. Soluzione che svincola le citate valvole dall’albero a camme. Solo le valvole di scarico vengono così aperte e chiuse meccanicamente da quest’ultimo, che a sua volta agisce su di un bilanciere a rulli che spinge su di un pompante immettente olio in pressione in una camera.

Quando la valvola di controllo, gestita elettronicamente, è chiusa, la camera si riempie e le valvole si muovono; a valvola aperta, l’olio rifluisce nell’accumulatore e le valvole tendono a chiudersi per effetto delle molle di richiamo, analogamente a un sistema tradizionale. Il controllo elettronico, attraverso la quantità d’olio nel circuito, può derogare all’alzata massima teorica ritardando l’apertura, anticipando la chiusura od operando una maggiore alzata. Il sistema s’abbina alla funzione Start&Stop che spegne il motore durante le soste per riavviarlo automaticamente alla pressione del pedale della frizione e al sistema Dna che, in base a 3 setting, influenza la risposta del propulsore, l’overboost, la servoassistenza dello sterzo e la soglia d’intervento dell’Esp.

Active Suspension...

Come il resto della gamma 2011, anche l'esclusivo allestimento QV propone delle importanti novità estetiche e di prodotto, come il nuovo sistema di sospensioni attive denominato "Alfa Active Suspension".

 

 Sviluppato grazie alla collaborazione tra Alfa Romeo e Magneti Marelli, il sistema mette a frutto l’ esperienza delle due aziende nelle attività agonistiche di tutto il mondo. Il sistema, tramite il controllo degli ammortizzatori, permette di ridurre le oscillazioni del corpo vettura in tutte le condizioni di guida, garantendo così i più alti livelli di sicurezza, comfort e guidabilità.

 

In particolare, grazie ai numerosi parametri gestiti dall'innovativo dispositivo, è possibile ad esempio contrastare i trasferimenti di carico in accelerazione, irrigidendo il posteriore e garantendo appunto accelerazioni rapide con la massima motricità. Con lo stesso principio, è possibile far interagire le sospensioni con l'impianto frenante e lo sterzo per ottenere il più efficace controllo della dinamica del veicolo.

 

Inoltre, il sistema è in grado di identificare lo scenario di guida e le condizioni del fondo stradale e di scegliere quindi le leggi di controllo più appropriate, oltre a sfruttare la velocità di reazione dovuta all'elevata capacità di calcolo e alla particolare tecnologia delle elettro-valvole degli ammortizzatori. Il risultato finale, sulla carta,  è una risposta istantanea, con comandi applicati in tempo reale, per coadiuvare la sensibilità e la tecnica del guidatore.

Sky-Hook

Oltre che essere un supporto tecnologico importante alla guida per il driver più sportivo, il nuovo "sistema di sospensioni attive" assicura anche un buon livello di confort nelle condizioni d'uso quotidiano. Infatti, grazie al cosiddetto "Sky-Hook", il dispositivo permette di isolare l'abitacolo rendendolo idealmente fermo rispetto ai disturbi esterni.

L'interfaccia tra la vettura e il driver non può che essere garantita dal sistema "Alfa D.N.A." con il quale oltre alle normali funzioniè possibile regolare l'assetto dell'auto a seconda della modalità di guida prescelta. Infatti, "Alfa D.N.A." ha tre modi operativi tra i quali scegliere: Dynamic (modalità per la guida sportiva), Natural (modalità per guida in condizioni normali e per privilegiare l'efficienza e il contenimento di consumi ed emissioni) e All Weather (modalità per guida in condizioni di bassa aderenza come pioggia o neve).

In dettaglio, con l'introduzione delle "sospensioni attive", il dispositivo agisce su tutti i componenti di controllo dinamico della vettura: Centralina Motore, Quadro Strumenti, VDC (Sistema di controllo stabililità), Sterzo e Sospensioni (quest'ultime, ad esempio, in modalità Dynamic diventano più rigide ottimizzando l'handling della vettura).

Su strada

Scatta da 0-100 km/h in meno di 8 sec, traguarda il km in 28,8 sec e supera i 217 km/h. Se ci si attiene ai dati rilevati, la MiTo più sportiva non delude di certo. Ma le fredde cifre da sole, non bastano certo a definire una vettura. E da una “Quadrifoglio Verde” ci si aspetta spesso un certo “carattere”. E’ guidandola infatti che compatta italiana si rivela certo sportiva, ma non estrema. Ben inteso, al volante si sente l’esigenza di un assetto “hard” solo adottando uno stile di guida particolarmente aggressivo nel misto.

Situazione in cui si rivela meno precisa negli inserimenti, di quanto ci si aspetti, con un discreto sottosterzo e con  l'elettronica che interviene in modo un po’ troppo invasivo.  Prodigo di coppia sin da 1.800 giri/min il motore si rivela decisamente pronto nelle reazioni ai bassi e medi regimi, tanto da risultare pressoché esente da turbo lag. A patto, sia ben chiaro, di optare per il setting Dynamic del sistema Dna. Diversamente,infatti, il 1.4 turbo appare “anestetizzato”, rendendo obbligatorio premere il pedale dell’acceleratore oltre la metà della corsa per muoversi con un minimo di brio. In ogni caso, le velleità scemano a circa  4.300 giri/ min, similmente a quanto rilevato in occasione della prova della “sorella” meno sportiva 1.4 Multiair TB da 135 Cv,  soglia, quest’ultima, varcata la quale la spinta cala sensibilmente rendendo inutile insistere sino a ridosso della zona rossa del contagiri (6.500 giri). Tutto ciò ne penalizza un po' la guida sportiva e i tempi sul giro. In compenso ci si può consolare con il confort, dato che l' assetto rigido ma non estremo permette viaggi non troppo scomodi e con consumi sempre accettabili, considerati i 170 CV, con una percorrenza media di 12.3 km/l.  

Le ultime news video

© RIPRODUZIONE RISERVATA