27 May 2015

Alfa Romeo Giulietta 1.4 TB 150 Cv Sprint, la nostra prova

Non è facile portare un nome così denso di storia e di significato: l’ultima versione della Giulietta offre però prestazioni vivaci in un ambiente sportivo e non vistoso. Il prezzo non è basso, ma la validità complessiva....

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Continua l’operazione nostalgia per l’Alfa Romeo. Questa volta è il turno della sigla Sprint, assegnata a una versione sportiveggiante della Giulietta. La novità riguarda il nuovo motore a benzina più potente che giustifica numerosi particolari di allestimento rivisti in ottica prestazionale. Ecco quindi i cerchi da 17”, i paraurti specifici, le minigonne sottoporta, i sedili sportivi e le finiture interne con cuciture rosse. Bastano per accontentare gli alfisti? Sicuramente non i più radicali, ma non si può negare che questa versione, probabilmente una delle ultime nella carriera commerciale del modello, possa avere un certo fascino.

Anche per le doti meccaniche assicurate dal nuovo MultiAir portato a 150 Cv, brillante e gradevole a tutti i regimi con consumi interessanti per la categoria. E per l’impostazione sportiva assicurata dall’assetto e dai sedili avvolgenti. Nel complesso, una versione riuscita, in grado di proporsi come tuttofare per lavoro e tempo libero sfoderando, all’occorrenza, una grinta sempre gradita ai palati più fini. Offerta a un prezzo non proprio di realizzo, visto che il listino è collocato a 25.900 euro per la versione in prova e a 28.400 per la Multijet di pari potenza.

INTERNI

La Sprint è stata concepita, come consueto in tali tipi di operazione, limitandosi a interventi di dettaglio sui particolari di allestimento. Rispetto alle versioni normali, i cerchi sono da 17” con disegno a cinque fori, il paraurti posteriore è dotato di un nuovo estrattore inferiore, sui lati compaiono nuove minigonne sottoporta e numerosi particolari sono verniciati color antracite. Dentro, nuovi sedili più avvolgenti con rivestimento misto in tessuto e Alcantara, volante e pomello del cambio in pelle, cuciture rosse nei particolari più in vista. Il resto ripropone le consuete doti della Gulietta. La posizione di guida è efficace, ampiamente regolabile e con volante e pedaliera ben allineati. Un po’ fastidiosa solo la posizione del freno, molto vicino all’acceleratore e a rischio di interferenza nelle manovre più rapide. I comandi principali sono comodi e facili da raggiungere, al pari del touch screen per la gestione dell’impianto audio e delle ampie manopole che regolano l’impianto di climatizzazione.

SPAZIO
Davanti al cambio, il selettore del sistema Alfa DNA. Molto bene anche per quanto riguarda i vani portaoggetti, numerosi ecapienti anche se il portabottiglie costringe a sollevare il bracciolo in caso di utilizzo. La visibilità non pone problemi davanti, mentre dietro il piccolo lunotto e la forma rastremata dei vetri laterali impongono spesso di basarsi sui sensori di parcheggio, peraltro non inclusi nella dotazione di serie. Lo spazio a bordo è buono per quattro adulti, con solo qualche problema di accessibilità posteriore per il profilo discendente del tetto. Un eventuale quinto passeggero può essere ospitato a condizione di non arretrare troppo i sedili anteriori, e tenendo comunque presente una limitata libertà di movimento soprattutto a livello delle spalle.

BAGAGLIAIO
Buona la capacità del bagagliaio, di forma regolare e piuttosto ampio per le esigenze di una famiglia. Il confort è buono: l’assetto conferisce rigidità all’insieme e buche e irregolarità vengono trasmesse all’interno, ma su fondi regolari i sedili confortevoli e l’efficace impianto di climatizzazione, rapido nel raggiungere la temperatura e stabile nel mantenerla, e consentono viaggi comodi senza affaticarsi troppo. Anche perché la dotazione è buona, con sedili ad elevato contenimento, bocchette di aerazione anche dietro, tasche portaoggetti sugli schienali dei sedili, divano sdoppiato e altro ancora. Peccato però che fari bixeno, sensori di parcheggio posteriori e specchi ripiegabili elettricamente non facciano parte della dotazione di serie.

TECNICA

Dal punto di vista meccanico le modifiche prevedono il nuovo motore 1.4 MultiAir con sistema start&stop e potenza portata a 150 Cv rispetto ai 140 delle versioni standard. L’assetto è più sportivo, con cerchi da 17” e, a richiesta, 18”, completato da minigonne laterali e spoiler specifici. Le sospensioni mantengono lo schema Mc Pherson davanti e Multilink dietro, i freni sono a quattro dischi, lo sterzo presenta il sistema Dual Pinion di assistenza variabile. Unico cambio, manuale a sei marce, visto che il doppia frizione TCT è disponibile solo in abbinamento al motore da 170 Cv o al diesel da 175 Cv.

Presente il sistema Alfa DNA, che prevede tre possibilità di regolazione della risposta di motore, sterzo, sensibilità del differenziale elettronico e sistema di controllo di trazione e stabilità. Sicurezza ai vertici con sei air bag, attacchi Isofix dietro, differenziale Q2 a controllo elettronico, sistema pre-fill per migliorare la risposta dei freni in emergenza. Cinque stelle, naturalmente, nei crash test Euro NCAP.

 

In allegato in alto la scheda tecnica.

SU STRADA

L’avviamento del motore è subito evidente, con un rombo sordo e, per alcuni, forse addirittura fastidioso, che si stabilizza con maggiore regolarità solo dopo il riscaldamento dei fluidi interni. Il cambio è rapido e preciso, comandato da una frizione piuttosto leggera che tale rimane anche dopo un utilizzo intenso. Le prestazioni sono vivaci. La propensione del motore a salire di giri trova riscontro nei tempi di accelerazione, interessanti per la categoria, ma limitati da un certo vuoto del propulsore al di sotto del regime di coppia. Molto meglio tenerlo allegro e dimenticare le abitudini consolidate con le vetture a gasolio.

SELETTORE
Qui il motore va fatto girare, preferibilmente in alto, aiutandosi con il cambio per raggiungere le prestazioni più appaganti. Dispone poi di un allungo accettabile, e tenendolo ai regimi superiori sfruttando il cambio risulta divertente ed efficace soprattutto sui percorsi più veloci. L’altro divertimento della Giulietta è il selettore Alfa DNA. Delle tre posizioni, due sono quelle di impiego più comune, visto che quella marchiata All-Weather è riservata alle condizioni di aderenza più critiche. In modalità Normal, l’acceleratore risponde con buona prontezza e lo sterzo appare correttamente bilanciato tra precisione e leggerezza. Selezionando Dynamic, cambiano invece la risposta dell’acceleratore, più immediata e reattiva, il rombo del motore, più cupo, e soprattutto la prontezza dello sterzo, più immediata e impegnativa. Il piacere di guida aumenta, ma è meglio selezionarla sui tratti medio veloci visto che in città o a bassa velocità l’eccessiva pesantezza dello sterzo e la rapida risposta della vettura ai comandi dell’acceleratore può talvolta risultare non semplice da gestire. Detto delle diverse sfumature dei due approcci di guida, quello che rimane costante è il comportamento dinamico della vettura.

ASSETTO
L’assetto è molto efficace
anche grazie alla gommatura di serie da 17” offerta di serie, le sospensioni sono ovviamente rigide ma altrettanto efficaci nel trovare rapidamente un appoggio neutro e redditizio all’ingresso della curva, e il retrotreno segue con buona efficacia gli input dello sterzo anche sui percorsi più tortuosi. È chiaro che il confort non è una delle doti principali di questaversione, ma nonostante questo, sui percorsi più regolari, la buona insonorizzazione e la comodità dei sedili avvolgenti svolgono un ruolo positivo nell’assicurare adeguato confort agli occupanti. Freni efficaci, con spazi di arresto rilevati ai vertici del segmento, anche se il pedale risulta fin troppo sensibile e difficile da modulare in caso di lievi rallentamenti.

Interessanti, infine, i consumi. In città si sfiorano i 12 chilometri con un litro, che possono diventare quasi 20 uscendo dal traffico. A velocità autostradali si riesce a stare oltre i 15, un risultato notevole vista la vivacità del propulsore e le caratteristiche complessive della vettura.

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