Il 1977 è un anno importante per l’Alfasud. Compare la versione Super, ma la novità principale è il trattamento grazie al quale la ruggine dovrebbe diventare un ricordo. Per le porte, i cofani e la zona attorno al bocchettone di rifornimento si utilizza la lamiera zincrometal, ritenuta la migliore contro la corrosione. I profili lungo le guarnizioni dei cristalli e le molure decorative sono d’acciaio inossidabile, mentre la lamiera zincata è utilizzata per formare altre parti soggette a ristagno d’umidità. I longheroni, i montanti e tutte le parti scatolate sono riempite con iniezioni di schiuma poliuretanica. Perfino le cerniere del cofano bagagli sono ora in acciaio inossidabile.
Può sembrare strano che una “due volumi” non abbia il portellone, ma fu una tra le scelte di progetto iniziali. Al progetto Alfasud si iniziò a lavorare nel 1967, quando il portellone era ritenuto inadatto a una berlina con caratteristiche sportive. Questa rinuncia consentiva di irrigidire la scocca con una semplice e leggera traversa collocata alla base del lunotto, soluzione che oltretutto conteneva il peso entro il limite fissato di 800 kg. Che alla fine fu comunque superato di trenta, complice la maggiore dimensione scelta per ruote e pneumatici rispetto a quelle in uso su vetture di cilindrata analoga. Con la Super la Casa innalza il livello di allestimento dell’abitacolo adeguandolo agli standard del periodo. La plancia subisce qualche modifica estetica, sul tunnel compare una vaschetta portaoggetti collegata alla plancia per mezzo di un mobiletto per alloggiare la radio, i comandi della climatizzazione sono meglio disegnati e il volante ha le razze forate con il marchio della Casa in posizione bassa anziché al centro.
La strumentazione ha lo sfondo azzurro, la selleria è rinnovata e ci sono inserti in panno sui pannelli porta. Il pomello del cambio, in finto legno, è ora mutuato dalle Alfa di Arese. All’esterno la modifica più evidente sono i paraurti più voluminosi e protetti da una spessa fascia gommata, l’aggiunta di una cornice nera che ricopre le prese dinamiche d’aria per l’abitacolo alla base del parabrezza e i nuovi profili in acciaio inox lungo le cornici dei finestrini laterali. Con la Super la cilindrata cresce: entrano in listino la 1.3 e, nel 1978, la 1.5. Sono vetture con prestazioni vicine a quelle ottenute dalle berline 1300 e 1600 di Arese, come dimostrano le prove comparative condotte dai collaudatori della Casa. Fra l’altro la Super 1.3, che ha cilindrata di 1286 cc (68 Cv), nel 1978 viene aggiornata con il motore di 1351 cc derivato dalla 1.3 TI, con potenza che sale a 71 Cv; inoltre con questa cilindrata i limiti di velocità aumentano: 130 km/h in autostrada e 110 sulle statali.
Lo stesso motore vedrà salire, nel 1980, la potenza a 79 Cv. Trascorsi sette anni dalla presentazione, aspetto esterno e personalità dell’Alfasud sono pressoché inalterati rispetto alla presentazione. Sono anni di crisi, di turbolenze in fabbrica, di contestazioni, di dif- ficoltà persino nel garantire un adeguato controllo di qualità. In più la nuova Giulietta appena lanciata, e la versione due litri dell’Alfetta, hanno assorbito il lavoro del reparto progettazione. L’Alfa Romeo però non ha intenzione di abbandonare l’Alfasud e nel 1980 presenta la terza serie. Il restyling è frutto del reparto stile di Arese ed è all’insegna della nuova frontiera: la plastica (e in generale il colore nero). Il nuovo materiale è usato per i paraurti, lo specchio retrovisore esterno, gruppi ottici posteriori listelli protettivi lungo le fiancate, mentre il nero è usato per la calandra e i coprimozzo dei cerchi a finestrella simili a quelli montati sulle Alfa di Arese e su altri dettagli.
I gruppi ottici posteriori sono maggiorati con l’aggiunta di un elemento che comprende le luci di retromarcia e il retronebbia. L’interno è migliorato in vari dettagli, tra cui gli inserti in finto legno ai braccioli delle portiere e alle maniglie, i sedili anteriori più lunghi di cinque centimetri per migliorare l’appoggio delle gambe, la strumentazione è rinnovata nella grafica e nei colori, mentre le bocchette di aerazione diventano rettangolari. Il volante ha un tampone centrale in rilievo con funzione antiurto (non c’era ancora l’air-bag). Il divano posteriore ha un’interessante novità: il bracciolo retraibile nasconde un’apertura che mette in comunicazione il vano bagagli con l’abitacolo per trasportare oggetti lunghi, come ad esempio un paio di sci.