07 July 2015

Alfa Romeo 4C Spider, le nostre impressioni

Anche in configurazione spider, la sportiva del Biscione si conferma una delle vetture più coinvolgenti del mercato. Potete chiederle proprio tutto, ma non il confort...

Alfa romeo 4c spider, le nostre impressioni

Pazienza se per asportare il tetto bisogna per forza scendere dalla vettura, fa niente se poi si fa un po’ fatica a risalirci, ciò che conta per una sportiva che nasce prima di tutto per appagare i sensi è il lato emotivo, e da questo punto di vista la 4C Spider ha proprio fatto centro. Sarà forse perché una versione scoperta era già prevista in fase di progettazione, oppure per il peso dichiarato che è comunque rimasto sotto la soglia psicologica dei 1.000 kg, fatto sta che è davvero impossibile rimanere indifferenti di fronte a una delle poche sportive che non si è piegata alla dilagante moda di rendere comode e fruibili anche le auto più estreme in circolazione.

Qui c’è solo l’indispensabile, a volte anche qualcosina meno, ma per quanto riguarda i contenuti tecnici non si è proprio lesinato su nulla. Basti pensare che la scocca è interamente realizzata in fibra di carbonio, una soluzione fino a oggi circoscritta a supercar in vendita a prezzi che partono da almeno 200.000 euro, che il cambio è a doppia frizione e che l’impianto frenante Brembo è quanto di meglio ci sia oggi sul mercato.

Manca il servosterzo, è vero, una scelta decisamente controtendenza e non condivisibile da tutti, ma i progettisti della Casa del Biscione giurano che questa soluzione è stata dettata da una sorta di ossessione per la riduzione del peso. In effetti quando si guida per la prima volta la 4C ci si sente quasi disorientati, poi si scopre che solo in manovra c’è da sbracciare, perché una volta in marcia il piccolo volante a due razze non è mai troppo pesante, casomai ha un ritorno un po’ più brusco rispetto a come il filtro del servosterzo di ha abituato.

Bisogna poi imparare a centellinare la forza in velocità, perché bastano spostamenti millimetrici del volante per cambiare rapidamente direzione. Così come le continue correzioni richieste per mantenere una traiettoria il più possibile rettilinea ricordano di essere al volante di una vettura unica nell’intero panorama automobilistico, anche se il fatto che ad oggi di 4C ce ne siano circa 1.400 in tutto ilmondo stride abbastanza con il concetto di produzione di serie. Dalla quale la 4C eredita lo stesso motore montato sulla Giulietta Quadrifoglio Verde, ma al cospetto di una vettura così leggera fa un effetto completamente diverso: sale di giri con una rapidità disarmante, e lo fa accompagnato da una serie di suoni, soffi e sbuffi che rimandano direttamente al mondo delle corse. Anzi, quando si viaggia a cielo aperto, in particolare optando per l’impianto di scarico Racing optional, la maggiore intensità del concerto al quale guidatore e passeggero possono assistere da un posto in prima fila rende l’esperienza di guida ancora più coinvolgente che sulla Coupé.

Del resto, la Spider pesa solo 45 kg in più, e non sono certo questi a renderla diversa, basti pensare che anche le prestazioni dichiarate dalla Casa sono pressoché coincidenti: da 0 a 100 km/h si è infatti rimasti a quota 4,5 secondi, mentre la velocità massima è diminuita di un solo km/h, per un netto di 257 km/h. Quello che è cresciuto considerevolmente è invece il prezzo, con una differenza di 10.000 euro tra le due versioni, ma senza dimenticare che al lancio, che risale a quasi 2 anni fa, la 4C veniva offerta a circa 53.000 euro. Parlando di differenze tra Spider e Coupé, le principali riguardano la scocca della prima che pesa 8 kg in più, la cornice del parabrezza della Spider interamente realizzata in fibra di carbonio e il differente design della parte interna dei gruppi ottici anteriori, che comunque sono intercambiabili. Debuttano poi cerchi in lega dal nuovo design, sempre da 17 pollici anteriori e 18” posteriori per l’allestimento base, oltre alla presa d’aria sul lato sinistro per raffreddare il cambio a doppia frizione, offerta a richiesta al pari del rivestimento in pelle della plancia e dell’impianto di scarico Akrapovic con uscita centrale, che sarà però disponibile entro fine anno. Quando la lista degli optional si arricchirà anche del roll bar in fibra di carbonio, mentre è allo studio un tettuccio rigido asportabile, anch’esso realizzato in materiali composit

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