L’esemplare 205A/102 è quello pubblicato nel nostro servizio, oggi di proprietà di un collezionista tedesco che se l’è aggiudicato a un’asta nel 2004; il “/102” al termine della Mille Miglia 1950 si classifica al 9° posto nella classe Sport 1100 con al volante Carlo Scagliarini, fratello di Guido impegnato sull’altra vettura e costretto al ritiro per la rottura del motore. Nei precedenti quarant’anni questa 205° è stata conservata da un pilota austriaco, prima di lui da un altro pilota che la rilevò direttamente da Abarth già nel 1951. Dopo aver corso alla Mille Miglia 1950, la “/102” si presenta alla corsa in salita Parma-Poggio di Berceto condotta da Macchieraldo.
Il terzo e ultimo esemplare di Abarth 205A costruito appare per la prima volta al Salone di Torino nel maggio del 1950. Non è esposto, però, sullo stand Abarth (dove c’è la 205A/101 in versione “aerodinamica” reduce dalla vittoria di Monza) bensì in quello della Ceat, la marca di pneumatici partner dello Scorpione. Si tratta della più rifinita ed elegante, con carrozzeria bicolore rossa e nera: oggi si potrebbe definire “show car”, utile ad attirare gli sguardi e ad alimentare il desiderio dei potenziali clienti. Le tre Abarth 205A si differenziano l’una dall’altra per pochissimi dettagli. Le calandre cromate sono tutte diverse: sulla 101 la griglia è a scacchi, sulla 102 ci sono quattro listelli orizzontali e sulla 103 cinque. Sempre sulla 103 sono presenti due piccoli paraurti cromati negli angoli del frontale e i fari fendinebbia sono montati leggermente più in basso.
Nonostante avesse tutte le carte in regola per ottenere consensi e successo anche sul mercato, il progetto 205A non ebbe seguito, se non nella realizzazione di due ulteriori telai carrozzati coupé nel 1953 dalla Ghia. Magari avrebbe completamente cambiato il destino della Abarth; o magari invece l’avrebbe affondata sul nascere, come più volte è avvenuto quando imprenditori e aziende hanno messo in atto piani troppo ambiziosi (vedi Cisitalia). Forse è meglio così, forse è meglio godersi oggi tre fantastici esemplari che portano la firma di tre indimenticabili protagonisti della storia automobilistica: Carlo Abarth, Alfredo Vignale e Giovanni Michelotti.
Scheda tecnica Abarth 205A (1950) Motore Anteriore longitudinale, 4 cilindri in linea, 1.187 cc, alesaggio e corsa 71x75 mm, 2 valvole per cilindro, albero a camme laterale, aste e bilancieri, rapporto di compressione 9:1, accensione a spinterogeno, 2 carburatori Weber 32 DRSP, potenza 65 CV a 5.500 giri Trasmissione Trazione posteriore, frizione monodisco a secco, cambio a 4 marce + retromarcia, rapporto al ponte 3,7:1; pneumatici: ant 4.50-15, post 5.00-15 Corpo vettura Carrozzeria coupé 2 posti; telaio: lamiera scatolata; sospensioni: anteriori a ruote indipendenti, barre di torsione trasversali, ammortizzatori idraulici; posteriori a ponte rigido, balestre semiellittiche longitudinali, ammortizzatori idraulici; sterzo: vite e settore; freni: anteriori e posteriori a tamburo, impianto idraulico Dimensioni (in mm) e peso Passo 2.210, carreggiata ant/post 1.258/1.248, lunghezza 3.495, larghezza 1.420, altezza 1.245; peso 818 kg a vuoto