Si potrebbe anche azzardare che se Ferrari avesse mai voluto fare una berlina sarebbe così. E lo ricorda anche quel pulsante per l’avviamento posto fra le razze del volante: il motore a gasolio si avvia in silenzio e senza vibrazioni, qualità che saranno confermate anche durante la marcia.
L’esemplare che abbiamo guidato montava il cambio manuale, leva corta come ci si aspetta da una sportiva e innesti di tanto in tanto ruvidi, specialmente quando è capitato di guidare con maggiore grinta. Ma fa comunque il suo mestiere anche se pecca in fluidità e comunque è probabile che la maggior parte dei clienti opti per il convertitore di coppia ZF8 che è di certo una garanzia (e per questo viene utilizzato anche da diverse concorrenti del segmento).
Peraltro, con il cambio automatico c’è anche più coppia motrice disponibile, una caratteristica da apprezzare visto che al 2.2 da 180 Cv manca quel brio che si potrebbe desiderare da una berlina dalle velleità sportive, com’è la Giulia. Anche affondando, infatti, non si vive mai la sensazione di spinta corposa quanto piuttosto di progressione costante.
Viceversa, va riconosciuta al motore la capacità di reagire velocemente senza dimostrare ritardi dovuti al turbo. Ciò che, invece, distingue in positivo la Giulia rispetto alla concorrenza è la dinamica di guida.
Già il peso a secco che si ferma a 1.374 kg aiuta a rendere agile questa berlina che stupisce per come si inserisce nelle curve, grazie ad uno sterzo leggero ma molto diretto e preciso. Guidando la Giulia, al netto dell’enorme differenza di potenza, viene in mente il comportamento della Quadrifoglio: infatti, le versioni pensate per l’utilizzo quotidiano derivano dalla supersportiva e non viceversa come in genere accade. Infatti, con la Quadrifoglio condivide molto, fatta eccezione per motore, taratura delle sospensioni e parte dell’elettronica. Audi A4, Bmw Serie 3, Mercedes Classe C, attenzione: Alfa Romeo è ritornata.
QUADRIFOGLIO
Potente, veloce, affilata ma anche facile da guidare. È la Quadrifoglio, la Giulia spinta dal motore a benzina V6 biturbo da 2,9 litri e 510 Cv, una belva divertente in pista ma anche alla portata di tutti. Non per il prezzo che sfiora gli 80.000 euro, giustificato dalla costruzione pregiata: aerodinamica attiva, un’elettronica efficace e modulabile, tetto, cofano ed altre appendici sono in fibra di carbonio. È il modo che ha trovato Alfa Romeo per dire “sappiamo ancora fare le sportive come una volta”. Quindi, ci sarà da divertirsi, con la Giulia Quadrifoglio e con i “Biscioni” che verranno.